RETI PRAMASSI SULLA STORICA FALESIA DEL CIOLO?
i climber ne sono una valida alternativa
Da www.up-climbing.com di Roberto Capucciati
Lungo il canyon del Ciolo, in una delle aree protette più belle della puglia, è stata trovata ancora un po' di roccia.
E' incredibile! Forse appena nata tra le crepe del cemento? forse rimasta per la svista di chi progettò decenni fa la micidiale colata di calcestruzzo che lo ferisce in modo indelebile?
una scoperta che ha seminato il terrore! ma nessun problema, per fortuna c'è il SuperSindaco di Gagliano del Capo, che con una prontezza degna di un vero supereroe, si è attivato per coprirla e proteggere gli indifesi cittadini con tonnellate di reti paramassi.
un milione di euro di investimento, che si somma a precedenti cinquecentomila euro già deliberati.
Ovviamente il sindaco precisa: "un'opera nel migliore rispetto dei valori paesaggistici ed ambientali."
tutti infatti conoscono le famose reti paramassi rispettose del paesaggio e dell'ambiente:
emettono profumo di lavanda, fanno il verso del falco pellegrino in amore e oscillano al vento simulando il movimento dei pini mughi.
in realtà, secondo l'Ing Ippazio Morciano, sindaco di Triggiano (vicino Comune del Parco) e presidente del Comitato Ambiente Salentoverticale, "in maniera molto superficiale sotto lo 'scudo della sicurezza' si vuole procedere all'ennesimo spreco di soldi pubblici che invece di migliorare l'ambiente lo danneggiano irreversibilmente".
il milione e mezzo di euro proviene dai fondi FESR della Comunità Europea, sono gestiti dalla Regione che li concede ai Comuni.
E' chiaro che è difficile per un sindaco rifiutare una tale manna, ma a volte è necessario, perchè il danno portato da un intervento inutile può di gran lunga superare il beneficio temporaneo portato dal finanziamento sul territorio.
Siamo ai primi di ottobre 2013 e l'ing. Morciano fa notare, che il progetto:
-non è disponibile correttamente neppure sul sito del comune;
-non ha avuto il parere positivo dell'ente parco, che alla conferenza dei servizi ha ribadito forte contrarieta' all'utilizzo delle reti;
-è mancante dell'analisi del rischio: l'individuazione delle frane attive e quiescenti. Non è dato di sapere sul progetto definitivo come hanno analizzato il rischio e con quale strumentazione è stato individuato.
Ma chi è Antonio Buccarello, sindaco di Gagliano del Capo? ricordiamolo in una delle sue performance più riuscite:
a luglio 2013 delibera l'organizzazione di un raduno di arrampicata al Ciolo con due giunte comunale che fanno rientrare l'evento all'interno dell Estate gaglianese, e ad agosto 2013, durante l'evento, emette l'ordinanza di divieto di arrampicata al Ciolo. Veloce come Superman, in neppure un mese ha radunato centinaia di arrampicatori per poi cacciarli via in malomodo.
Evidentemente gli arrampicatori non gli stanno proprio simpatici: ora sostiene che "per mettere in sicurezza la zona più frequentata dai turisti durante l’estate, è necessaria la posa in opera di reti", e con molta probabilità (se non altro per la loro posizione ed estensione), molti settori attrezzati per l'arrampicata saranno interessati dall'operazione.
il Sindaco Buccarello non sa che per mettere in sicurezza le pareti dove si scala, il sistema migliore è proprio quello lasciarle frequentare dai climber:
la costante opera di monitoraggio messa in atto da chi osserva ogni centimentro di roccia da vicino, l'attenzione maniacale a rimuovere o consolidare ogni sasso instabile da parte di chi la chioda e la manutiene, sono da una parte la miglior tutela per la popolazione, dall'altra l'azione più rispettosa e meno invasiva che si possa esercitare sull'ambiente. credo che anche i falchi pellegrini, se potessero parlare, manifesterebbero urlando: SI ai climber NO alle reti paramassi!
Sappiamo che una parte del mondo ambientalista, quello più serio, si sta attivando per supportare la denuncia arrivata in primis dal neonato Comitato Salentoverticale, sviluppatosi nel mondo dell'arrampicata, e di cui ne è presidente proprio il sindaco di Triggiano.
Ma dove sono invece gli ambientalisti che gridavano allo scempio ambientale per la posa di qualche kg di tasselli inox da parte dei climber? quelli che denunciavano "l'alto rischio degenerativo paesaggistico-ambientale dell'arrampicata"?
Noi climber li aspettiamo, per capire se oltre ad essere più dannosi del cemento di cui è stato negli anni coperto il ciolo, lo siamo anche più delle reti paramassi. Sarebbe una bella scoperta.
Cap
LO SCEMPIO IMMINENTE! FERMIAMOLI!
Sono passati parecchi mesi dall'articolo (qui a fianco) e la situazione si è evoluta in modo esponenziale, più di 1000 sono le firme raccolte per la petizione NO RETI AL CIOLO, numerosissime le associazioni intervenute alle discussioni, numerosa e attiva anche la partecipazione del PD di Gagliano del Capo appartenente alla minoranza comunale, sempre più attenta l'attenzione dei media . Legambiente sezione di Gagliano del Capo ha formalmente depositato esposto alla procura chiedendo l'immediata sospensione dei progetti di messa in sicurezza, in modo da poter verificare correttezza e reale necessità di un simile intervento. Legambiente Nazionale si è rivolta al Tar, senza successo. Sarà lunga e tortuosa la strada da percorrere e un giorno quando avvocati e burocrati avranno finito di "giocare" allora la voce della gente prenderà più spazio e in quel momento si, che si sentirà un gran fracasso!!!
Noi rimaniamo in attesa attiva, per qualsiasi informazione contattaci.
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RASSEGNA STAMPA VIDEO
Legambiente spiega l'inutilità dei lavori al Ciolo
Qui puoi trovare la documentazione realtiva al progetto da 500.00 euro: